Caso Stamina: Nas sequestrano cellule, stop alle cure per Noemi

I carabinieri del Nas di Torino hanno sequestrato tutti i materiali Stamina agli Spedali civili di Brescia. Ieri i militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di cellule e attrezzature disposto dal gip di Torino, su richiesta del pm Raffaele Guariniello, finalizzato a impedire la prosecuzione di un’attività ritenuta illecita. Il sequestro sarebbe stato disposto per impedire la prosecuzione di “attività delittuose”. Il provvedimento, di 80 pagine, è del gip Francesca Christillin e affida al direttore della struttura sanitaria la custodia delle cellule e delle attrezzature.

Nell’ambito dell’inchiesta sul metodo Stamina, il pm Guariniello aveva chiesto il rinvio a giudizio per il fondatore, Davide Vannoni, e altri 12 indagati. Associazione a delinquere e truffa le accuse principali mosse dalla procura contro il guru di Stamina. Per tutti i 13 indagati l’udienza preliminare si aprirà il prossimo 4 novembre a Torino.

Il vicepresidente di Stamina Foundation, Marino Andolina, ha dichiarato che con il sequestro sono “state bloccate le infusioni” alla piccola Noemi, la bambina di due anni malata di Sma. “Il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia Belleri ha telefonato personalmente al papà di Noemi per avvisare che non sarà fatta l’infusione perché i Nas di Torino hanno sequestrato le cellule staminali” ha detto Andolina, confermando il nuovo atto della Procura di Torino, e ha poi aggiunto che “sembra che ormai sia reato ottemperare alle sentenze dei tribunali”.

Ricordiamo infatti che da qualche settimana, le infusioni di cellule Stamina agli Spedali Civili di Brescia erano riprese dopo che vari tribunali avevano nominato, come propri ausiliari per far somministrare le cellule, personale esterno all’ospedale. L’ultima infusione era stata effettuata venerdì su Celeste Carrer, bimba di Venezia di 4 anni che era stata fra i primi pazienti trattati con il discusso metodo.

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