Creato il primo organo da cellule riprogrammate

Passi avanti nella medicina rigenerativa. Scienziati britannici hanno creato in laboratorio il primo organo completo e funzionale in un essere vivente. Il tutto modificando il destino di alcune cellule del tessuto connettivo di un embrione di topo: queste cellule sono state riprogrammate e trasformate in un ceppo completamente diverso, grazie a un “interruttore” genetico nel loro Dna.

Per rigenerare il timo (l’organo in questione) i ricercatori britannici hanno prelevato dall’embrione di topo cellule chiamate ‘fibroblasti’: agendo su un solo ‘interruttore’ genetico (il gene Fox-n1), sono riusciti a riprogrammarle trasformandole in cellule del timo pienamente funzionanti (capaci, cioè, di supportare il differenziamento dei linfociti T, i ‘direttori d’orchestra’ del sistema immunitario).

Il nuovo organo è risultato identico per funzione e struttura al timo che si può trovare normalmente in un topo adulto e sano. I ricercatori sottolineano come questo risultato rappresenti una ‘prima assoluta’: nessuno finora era stato capace di rigenerare un intero organo funzionante partendo da cellule sviluppate in provetta con la riprogrammazione.

Le persone con un timo difettoso sono altamente vulnerabili alle infezioni. La ricerca, dunque, apre la strada alla possibilità di creare un nuovo timo funzionante utilizzando cellule prodotte in laboratorio.

E a commentare il lavoro è anche lo scienziato italiano Paolo de Coppi, chirurgo pediatrico del Great Ormond Street Hospital e capo delle Servizio Cellule staminali e medicina rigenerativa presso l’Institute of Child Health di Londra: “Ricerche come questa dimostrano che l’ingegneria degli organi potrebbe, in futuro, sostituire il trapianto, superando problemi come la carenza di donatori e bypassando la necessità di una terapia immunosoppressiva. Resta da vedere se, nel lungo termine, le cellule generate utilizzando la riprogrammazione diretta saranno in grado di mantenere la loro forma specializzata e di evitare problemi quali la formazione del tumore“.

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