Gli staminali sono il risultato di un retrovirus!

Secondo una recente ricerca le cellule staminali embrionali responsabili della produzione di ogni altro tipo di cellula del corpo umano hanno guadagnato il loro potere da un antico virus che si è copiato nel nostro DNA milioni di anni fa.

National Geographic riporta che la scoperta potrebbe portare a trattamenti con cellule staminali più efficaci per il diabete, la sclerosi multipla e il morbo di Parkinson, tra gli altri disturbi.

La nuova ricerca, pubblicata su Nature Structural & Molecular Biology, offre nuove intuizioni sulla pluripotenza, la capacità delle cellule staminali di trasformarsi in altri tipi di cellule. Gli autori dello studio dicono che la loro ricerca dimostra che un antico virus noto come retrovirus endogeno umano della sottofamiglia H, o HERV-H, svolge un ruolo chiave nella pluripotenza.

Questi retrovirus “funzionano” inserendo il proprio DNA in una cellula ospite, che poi produce nuove copie del retrovirus. Quando i retrovirus infettano spermatozoi o ovociti, il loro DNA può essere trasmesso ai discendenti. Circa l’8% del DNA umano si dice che sia fatta di questi retrovirus endogeni.

Per il loro studio, i ricercatori hanno trattato l’HERV-H con frammenti di RNA per impedirne il funzionamento normale. Dopodiché hanno trovato che le cellule hanno smesso di produrre le proteine ​​associate alla pluripotenza. Infatti, i non-primati hanno sviluppato la pluripotenza senza “l’aiuto” di HERV-H. Ma la scoperta suggerisce che in rari casi, gli organismi possono sfruttare il DNA virale onde evolversi in modo più efficace. Come ci spiega uno degli autori dello studio, Guillaume Bourque della McGill University: “Questo modo può essere più veloce che basandosi su mutazioni casuali per ottenere qualcosa che potrebbe realmente funzionare“.

Gli scienziati hanno molta strada davanti a loro per comprendere a pieno tutti gli ingranaggi all’opera ma una volta fatto potranno rispondere sulle domande importanti riguardo agli staminali e il loro straordinario potere!

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