I progressi sulle staminali potrebbero aiutare molto i malati di distrofia muscolare.

Una grande collaborazione scientifica guidata dalla francese Pierre e Marie Curie University e l’Istituto nazionale della salute e la ricerca medica ha generato significativi progressi nel trattamento delle distrofie muscolari prendendo di mira le cellule staminali dei muscoli.

La distrofia muscolare è una malattia neurologica che porta progressivamente alla debolezza dei muscoli scheletrici e la morte delle cellule muscolari e del tessuto. Mentre gli studi clinici di nuove terapie sono in corso per il trattamento di malattie neurologiche, dei ricercatori scientifici che lavorano congiuntamente nell’ambito del progetto ENDOSTEM finanziato dall’UE, hanno indagato sull’utilizzare delle cellule staminali cardiache come strumento di efficiente riparazione del tessuto muscolare e della sua rigenerazione.

La ricerca ENDOSTEM si concentra sulle cellule staminali del muscolo cardiaco, poiché i relativi effetti cardiaci di distrofia muscolare indeboliscono il cuore, impedendo al muscolo cardiaco di pompare sangue in modo efficiente. I loro risultati rappresentano spunti critici e fondamentali per le malattie muscolari e le malattie cardiache più comuni, dove l’attivazione delle cellule, le cicatrici, le fibrosi e la modulazione immunitaria sono fondamentali per il ripristino della funzionalità dei tessuti.

Il team ha identificato le cellule staminali cardiache endogene come mezzo per stimolare la riparazione e la rigenerazione del tessuto cardiaco danneggiato a seguito di un danno miocardico che può causare un’acuta insufficienza cardiaca. A seguito del danno, il tessuto muscolare è infiltrato da un insieme di cellule immunitarie la cui interazione protegge dall’infezione estera e nel contempo stimola la riparazione tissutale. Nel caso di danno tissutale più esteso, il nostro corpo attua il meccanismo di riempire il “vuoto” con del tessuto cicatriziale per mantenere l’integrità, ma non la funzionalità. Comprendendo e modulando quest’ambiente, i ricercatori hanno cercato di mantenere la protezione dei tessuti ma rallentare il processo cicatriziale permettendo così il ripristino della funzionalità del tessuto.

Il gruppo di progetto svilupperà nuove strategie per scoprire il modo più efficace onde far arrivare i “farmaci” al muscolo cardiaco con molecole che possono essere utilizzate per indirizzare terapeuticamente il cuore e i vasi confinanti. I ricercatori sperano che tal modo porterà ad approcci più efficaci per la medicina rigenerativa del muscolo e di nuove cure per le malattie degenerative tra cui l’aterosclerosi, il danno vascolare nel diabete e nelle malattie vascolari periferiche.

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