Nuovo farmaco made in Italy per curare il tumore al seno triplo-negativo

Arriva dall’Italia una nuova opzione terapeutica per trattamento del tumore della mammella triplo-negativo, che rappresenta circa il 12-17% dei casi di tumore mammario. L’associazione tra paclitaxel, uno dei taxani maggiormente impiegati nella chemioterapia per questa forma neoplastica, e reparixin, farmaco frutto della ricerca Dompé somministrato per via orale, appare sicura e ben tollerata nelle donne con tumore mammario metastatico, senza interferenze farmacologiche tra le due molecole. È quanto emerge da uno studio di Fase Ib condotto in diversi centri di ricerca oncologica negli Stati Uniti e presentato alla 37° edizione del San Antonio Breast Cancer Symposium.

Reparixin è un inibitore a basso peso molecolare di CXCR1/2 che negli studi sperimentali ha dimostrato di poter ridurre le cellule staminali tumorali se somministrato da solo o in associazione con chemioterapia con farmaci della famiglia dei taxani. Con reparixin si punta ad inibire l’attività del “motore” dell’infiammazione per tenere sotto controllo lo sviluppo delle cellule staminali del tumore della mammella e, potenzialmente, anche di altre neoplasie, oltre che a modificare il microambiente che ne consente lo sviluppo.

Nonostante i rilevanti sviluppi nella terapia dei tumori registrati negli ultimi anni, le cellule staminali tumorali rappresentano ancora una sfida aperta per la moderna oncologia. Queste “roccaforti” del tumore, infatti, spesso risultano inattaccabili dalle terapie attualmente disponibili, conservando altresì al loro interno le caratteristiche genetiche per dar vita a nuove unità tumorali pronte a ridare fiato alla malattia e a sviluppare metastasi, poiché questi trattamenti non sarebbero in grado di distruggerle completamente.

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