Nuovo metodo per coltivare e differenziare le cellule staminali!

Gli scienziati dell’Università di Nottingham hanno sviluppato una nuova sostanza che potrebbe semplificare la produzione di terapie cellulari nel mondo pionieristico della medicina rigenerativa.

La terapia cellulare è un’area eccitante – a rapido sviluppo – in cui le cellule staminali hanno il potenziale di riparare il tessuto umano e mantenere la funzione d’organo sia nella malattia cronica sia nelle malattie legate all’età. Ma il grosso problema con essa è come produrre in serie un materiale vivente tanto complesso.

Ci sono due fasi distinte nella produzione di prodotti di cellule staminali; la proliferazione (rendere le cellule sufficienti onde formare grandi tessuti) e la differenziazione (trasformare le cellule staminali in cellule funzionali di base). L’ambiente materiale necessario per queste due fasi è diverso e fino ad ora non è stato possibile individuare una singola sostanza che fa entrambi i lavori.

Ora un team multidisciplinare di ricercatori a Nottingham, in Inghilterra ha creato un nuovo micro-ambiente delle cellule staminali che hanno scoperto di aver permesso sia l’auto-rinnovamento di tali cellule sia la loro evoluzione in cardiomiociti (cellule del cuore).

Il materiale è un idrogel contenente due polimeri – un ambiente ricco di alginato che permette la proliferazione di cellule con un semplice interruttore chimico per rendere l’ambiente ricco di collagene quando la popolazione cellulare è abbastanza grande. Questo cambiamento innesca la prossima fase di crescita delle cellule.

Il professore di Advanced Drug Delivery e Tissue Engineering, Kevin Shakesheff ci ha detto: “La nostra nuova combinazione di idrogel è una prima assoluta. Permette che delle strutture di tessuti densi siano prodotti a partire da cellule staminali pluripotenti umane (HPSC) in un unico processo mai raggiunto prima. La scoperta ha importanti implicazioni per il futuro della produzione nella medicina rigenerativa e non solo. Questo campo di ricerca è una priorità per il Regno Unito e stiamo vedendo un generoso aumento degli investimenti onde garantire la futura fornitura di cure reali per i pazienti”.

La ricerca è stata pubblicata nel giornale Proceedings of the National Academy of Sciences.

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