Staminali: Anche Riken valuta se ritirate lo studio o meno!

Il centro di ricerca Riken nel Giappone ha commentato che sta indagando sui due studi di cellule staminali pubblicati sulla rivista Nature nel mese di gennaio e sta considerando di ritirare entrambi.

Riken intende concedere un briefing sui progressi delle indagini il 14 marzo.

Gli studi, guidati da Haruko Obokata a Riken Center for Developmental Biology e pubblicati su Nature il 30 gennaio, sostengono che delle cellule normali prelevate da topi neonati, sono state trasformate in cellule staminali dopo una semplice sollecitazione acida. La nuova tecnica potrebbe aiutare a riprogrammare le cellule senza l’aggiunta di geni e può generare cellule staminali in modo più veloce del metodo attualmente esistente.

La scienziata Obokata ha lavorato con altre istituzioni, tra cui il laboratorio di Charles Vacanti presso il Brigham and Women Hospital e il Harvard Medical School così come con Teruhiko Wakayama presso l’Università di Yamanashi in Giappone. Wakayama ha detto in un’intervista ieri che non era più sicuro della premessa dei dati che ha usato nel stabilire i propri esperimenti e che gli studi dovrebbero essere ritirati per una revisione.

Il primo ministro del Giappone Shinzo Abe propone di consolidare la leadership del paese nel campo della ricerca e ha spinto per una accelerata approvazione della regolamentazione per i prodotti a base di cellule staminali e per impostare nuove linee di ricerca.

Ricordiamo che nelle fasi iniziali di un embrione, le cellule staminali sono pluripotenti, nel senso che possono diventare qualsiasi tipo di tessuto nel corpo. Mentre l’embrione si sviluppa, esse iniziano a specializzarsi, o differenziarsi, in blocchi di costruzione per diverse strutture del corpo.

Attualmente ci sono diversi modi per rigenerare le cellule staminali pluripotenti, tra cui uno che utilizza embrioni e uno che riprogramma le cellule maturate con l’inserimento di geni.

Nel mese di luglio, il Ministero della Sanità giapponese ha dato il via libera per la prima sperimentazione clinica al mondo sull’uomo con le cellule staminali realizzati con una tecnica distinta da Shinya Yamanaka della Kyoto University.

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