Staminali: Cellule staminali mesenchimali stromali nella cura dell’ictus!

Le cellule staminali estratte dal midollo osseo possono rivelarsi utili per i tempi di recupero secondo gli scienziati della UC Irvine Sue & Bill Gross Stem Cell Research Center.

In un’analisi di ricerche pubblicate, il neurologo dottor Steven Cramer e l’ingegnere biomedico Weian Zhao hanno identificato ben 46 studi che hanno esaminato l’uso di cellule staminali mesenchimali stromali – un tipo di cellule staminali adulte multipotenti – in modelli animali di ictus. Hanno scoperto che la cura con le staminali è significativamente migliore rispetto alla terapia di controllo in 44 di questi studi.

È importante sottolineare che gli effetti di queste cellule sul recupero funzionale erano considerevoli indipendentemente dal dosaggio, il tempo che le cellule staminali mesenchimali sono state somministrate rispetto all’ictus o del metodo di somministrazione.

L’ictus rimane una delle principali cause di disabilità e siamo contenti che la prova preclinica mostri l’efficacia delle staminali per la cura dell’ictus ischemico”, ci dice Cramer. “Queste cellule staminali sono di particolare interesse perché provengono dal midollo osseo, che è prontamente disponibile, e sono relativamente facili da coltivare. Inoltre, hanno già dimostrato il loro valore quando vengono utilizzate per il trattamento di altre malattie umane”.

Egli ha anche osservato che queste staminali non si differenziano in cellule neurali. Normalmente, si trasformano in una varietà di tipi di cellule, come cellule di osso, cartilagine e grasso. “Ma compiono la loro ‘magia’ come buoni modulatori del sistema immunitario e non come le cellule che sostituiscono direttamente parti del cervello perdute”.

“Concludiamo che queste cellule staminali hanno costantemente migliorato i risultati delle cure, in un elevato numero di studi su animali e, dunque, questi risultati dovrebbero essere il fondamento di ulteriori studi sull’uso di queste cellule staminali mesenchimali nel trattamento dell’ictus ischemico negli esseri umani”, termina Cramer.

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