Staminali: Possono rigenerare organi umani?

Un recente studio ha sollevato la speranza che le cellule staminali possono essere utilizzate per rigenerare organi umani nel laboratorio. Il dottor Kostas Kostarelos, ricercatore principale del laboratorio di nanomedicina presso l’Università di Manchester nel Regno Unito, ha appena pubblicato i propri risultati in “JoVE, the Journal of Visualised Experiments”. La loro tecnica originale potrebbe risolvere un problema che dal principio ha presentato un problema di applicazione delle cellule staminali nella scienza medica rigenerativa.

Kostarelos ha dichiarato che lui e la sua squadra hanno trovato una strategia praticabile per la riprogrammazione delle cellule somatiche – che costituiscono la maggior parte delle cellule del corpo – in vivo per comportarsi come le cellule staminali, evitando nel contempo il rischio di creare tumori. Questa ricerca è stata elogiata come una potenziale alternativa al controverso uso di cellule staminali embrionali.

Kostarelos spiega: “Abbiamo indotto le cellule somatiche nel fegato di topi adulti a comportarsi in modo transitorio come le cellule staminali pluripotenti. Ciò è stato fatto mediante trasferimento di quattro geni specifici, precedentemente descritti dal premio Nobel Shinya Yamanaka, senza l’uso di virus ma semplicemente con un plasmidio di DNA (che è una porzione della doppia elica di DNA utilizzato per manipolare l’espressione genica in una cellula)”.

Kostarelos continua: “Uno dei dogmi centrali di questo settore emergente è che in vivo l’impianto di queste cellule “simil-staminali” porterà alla loro differenziazione incontrollata e la formazione di una massa simile“. La loro tecnica supera quest’ostacolo. Kostarelos spiega che la loro èl’unica tecnica sperimentale per segnalare la riprogrammazione in vivo di cellule somatiche adulte di pluripotenza utilizzando metodi non- virali, transitori, rapidi e sicuri“.

Il loro processo comprende l’iniezione di una grande quantità di un plasmidio di DNA di breve durata che riduce notevolmente i rischi precedentemente associati a questo tipo di procedura. Kostarelos e il suo team hanno pubblicato i loro risultati in JoVE perché sperano di promuovere la loro procedura di semplicità e unicità. Hanno anche pubblicato un filmato del loro metodo al fine di garantire che altri possano replicare correttamente il procedimento.

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