Fino ad oggi le cellule staminali sono state coltivate utilizzando proteine animali o si ricavavano da altre cellule umane. Entrambi i metodi presentano dei problemi associati. Ma, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Applied Materials & Interfaces, dei ricercatori hanno ora identificato un nuovo metodo per coltivare le cellule staminali.
Negli adulti, queste cellule staminali sono state trovate in tessuti come il cervello, il midollo osseo, il sangue, i vasi sanguigni, i muscoli scheletrici, la pelle e il fegato. Le cellule staminali adulte si “attivano” e iniziano a dividersi e generare nuove cellule quando il loro tessuto ospite viene danneggiato da malattie o lesioni.
Un tipo “piu potente” di cellule staminali è stato scoperto negli embrioni umani – questo tipo ha la capacità unica di differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo umano. Ma usare queste cellule nella ricerca scientifica è tuttora controverso – e illegale in alcuni paesi – poiché la raccolta li richiede la distruzione di un ovulo umano fecondato (un blastocele), che non ha avuto la possibilità di svilupparsi in un bambino.
Le cellule staminali possono essere coltivate in laboratorio utilizzando proteine animali, ma queste non possono essere utilizzate per il trattamento di esseri umani. Un metodo alternativo – la coltivazione di cellule staminali da altre cellule umane – è rischioso, in quanto le cellule potrebbero essere contaminate e possono trasmettere la malattia al paziente.
Ora, il Prof. Peter Donovan presso l’Università della California e un team di scienziati dell’Università del Surrey nel Regno Unito hanno sviluppato un nuovo metodo per coltivare tali cellule staminali, che comporta l’uso di “nanotubi” in carbonio come una specie di “impalcatura” dalla quale delle staminali umane possono essere coltivate.
Dott. Alan Dalton, docente del Dipartimento di Fisica dell’Università di Surrey, ha detto: “Mentre i nanotubi di carbonio sono stati utilizzati nel campo della biomedicina per qualche tempo, il loro uso nella ricerca sulle cellule staminali non era stato esplorato con successo“.
Questo “ponteggio” imita le cellule di sostegno del corpo umano sul quale le cellule staminali vengono coltivate. La creazione di tale struttura cellulare sintetica permette ora a delle cellule staminali efficaci negli esseri umani di essere coltivate in sicurezza in laboratorio.
I ricercatori pensano che questo nuovo sviluppo aprirà le porte a “sviluppi rivoluzionari” per quanto concerne la sostituzione del tessuto danneggiato dopo infortunio o malattia.
“I ponteggi sintetici delle cellule staminali hanno il potenziale di cambiare la vita di migliaia di persone affette da malattie come il Parkinson, il diabete e le malattie cardiache, così come la perdita della vista e dell’udito. Potrebbe portare a trattamenti di trapianto meno costosi e potenzialmente potrebbe un giorno ci permetterci un giorno di produrre interi organi umani senza il bisogno di donatori” conclude il dott. Dalton!