Staminali del grasso bruno promettono di curare diabete e obesità!

L’obesità e il diabete sono diventati un’epidemia globale che portano a gravi malattie cardiovascolari. I ricercatori dell’University of Utah credono che la loro recente identificazione di cellule staminali di grasso bruno negli esseri umani adulti possa portare a nuovi trattamenti per i disturbi cardiaci ed endocrini, secondo il loro studio pubblicato sulla rivista Stem Cells.

Lo studio è stato condotto da Amit N. Patel, direttore della Clinica Medicina Rigenerativa e professore associato presso la Divisione di Chirurgia cardiotoracica dell’University of Utah School of Medicine.

Prima dello studio del dott. Patel, si pensava che le cellule staminali adipose brune non esistessero negli adulti. I bambini hanno grandi quantità di grasso marrone che metabolicamente parlando ed estremamente attivo, il che permette loro di mangiare grandi quantità di cibo e di non aumentare di peso. Il dott. Patel ci fa notare che gli adulti in genere hanno un’abbondanza di grasso bianco nei loro corpi, il che porta a un aumento di peso e alle malattie cardiovascolari. Dunque, mentre le persone invecchiano la quantità di grasso bianco aumenta e diminuisce quella di grasso bruno il che contribuisce al diabete e al colesterolo alto.

Se si ha piu grasso marrone, si pesa meno, si è metabolicamente efficienti, e si dispone di un minor numero di casi di diabete e colesterolo alto. L’identificazione univoca di cellule staminali adipose umane di tipo marone nel torace di pazienti di età tra 28 e 84 anni è di significativa importanza. Siamo stati in grado di isolare quelle cellule staminali umane, fargli crescere in vitro, e infine li abbiamo impiantati in un modello pre-umano che ha dimostrato effetti positivi sui livelli di glucosio“, ha spiega il dott. Patel.

Questa nuova scoperta di cellule staminali di grasso bruno può aiutare a identificare potenziali farmaci che possono aumentare la capacità del corpo di produrre grasso bruno o di trovare nuovi modi per impiantare direttamente le cellule staminali di grasso bruno nei pazienti.

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